Harry Houdini

Harry Houdini: Il Mago dell’Impossibile.

Harry Houdini visto da Alain Iannone
Harry Houdini pronto ad una sua evasione

Quando si parla di magia e escapologia, il primo nome che viene in mente è quello di Harry Houdini. Il leggendario illusionista che ha trasformato l’arte della fuga in un fenomeno mondiale. Nato come Erik Weisz il 24 marzo 1874 a Budapest, in Ungheria, Houdini è diventato una delle figure più iconiche della storia della magia, lasciando un’eredità che ancora oggi affascina e ispira.

Gli inizi di Harry Houdini: Dalla povertà alla magia.

La famiglia di Houdini emigrò negli Stati Uniti quando lui era ancora bambino, stabilendosi a Appleton, nel Wisconsin. Crescendo in condizioni di povertà, Erik Weisz sviluppò fin da giovane un’incredibile determinazione.

Affascinato dalla magia, scelse il nome d’arte “Harry Houdini” in onore del celebre mago francese Jean Eugène Robert-Houdin. Inizialmente aggiunse “i” al nome del suo idolo come se fosse un modo per rendergli omaggio. Tuttavia, negli anni successivi, Houdini si discostò dalle idee di Robert-Houdin, criticandolo apertamente nel suo libro “The Unmasking of Robert-Houdin”.

All’inizio della sua carriera, Houdini si esibiva come prestigiatore da salotto, presentando giochi di carte e piccoli effetti di manipolazione.

Tuttavia, il suo grande successo arrivò quando decise di specializzarsi in un’arte ancora poco esplorata: l’escapologia.

Le fughe impossibili di Houdini.

Houdini divenne celebre per le sue spettacolari fughe da catene, manette, corde e perfino da camicie di forza sospese a testa in giù. Una delle sue performance più iconiche era la fuga dalla cella della tortura cinese dell’acqua.  Veniva immerso a testa in giù in una cisterna piena d’acqua e chiuso con lucchetti. Il pubblico rimaneva col fiato sospeso mentre Houdini, in un’apparente lotta contro il tempo, riusciva a liberarsi sempre all’ultimo secondo.

Un’altra delle sue prove più spettacolari fu la fuga da una cassa sigillata e gettata nel fiume. Una dimostrazione di abilità e sangue freddo che consolidò la sua fama a livello internazionale. Durante una di queste esibizioni, la catena che teneva la cassa si ruppe improvvisamente, facendo rotolare la cassa sul fondo del fiume ghiacciato. Houdini riuscì miracolosamente a liberarsi, ma l’esperienza lo segnò profondamente.

In quel momento, cercò disperatamente un segno della madre defunta, con la speranza che una forza soprannaturale lo guidasse verso la salvezza. Questo episodio fu uno dei motivi che lo spinsero a interessarsi allo spiritismo. Inizialmente con la speranza di poter comunicare con la madre, per poi diventare un suo acerrimo avversario dopo aver smascherato numerosi falsi medium.

Houdini si sottopose anche a numerosi test da parte delle autorità, sfidando poliziotti e carcerieri a legarlo con catene e manette da cui riusciva sempre a evadere.

Houdini e lo smascheramento dei falsi medium.

Oltre a essere un maestro dell’escapologia, Houdini divenne un ferreo oppositore dello spiritismo. Negli anni ’20, durante un periodo in cui le sedute spiritiche erano molto popolari, si impegnò a smascherare i falsi medium che sfruttavano la credulità delle persone. Utilizzando la sua esperienza nel mondo della magia, rivelò numerosi trucchi usati dai presunti spiritisti, smontando le loro illusioni con dimostrazioni logiche e razionali.

Questo suo impegno lo portò a uno scontro con lo scrittore Sir Arthur Conan Doyle, il celebre autore di Sherlock Holmes, che invece credeva fermamente nello spiritismo. Nonostante fossero inizialmente amici, il loro rapporto si deteriorò a causa di visioni opposte sulla questione.

Curiosità su Harry Houdini.

  • Houdini era un atleta eccezionale: si allenava costantemente per migliorare la sua resistenza fisica e la sua capacità di trattenere il respiro sott’acqua.
  • Fu uno dei primi aviatori: nel 1910, compì uno dei primi voli in Australia, guadagnandosi un posto nella storia dell’aviazione.
  • Era ossessionato dalla sicurezza delle sue esibizioni: nonostante la pericolosità dei suoi numeri, cercava sempre di ridurre al minimo i rischi con allenamenti estenuanti e studi approfonditi.
  • Morì il 31 ottobre 1926, nel giorno di Halloween, a causa di una peritonite seguita a un pugno improvviso ricevuto allo stomaco. La leggenda narra che sfidasse spesso gli spettatori a colpirlo per dimostrare la sua resistenza, ma quel giorno non ebbe il tempo di prepararsi adeguatamente all’impatto.
  • Houdini contribuì al restauro della tomba di Bartolomeo Bosco, situata a Dresda, Germania. Bosco fu uno dei grandi maghi del XIX secolo e Houdini, rispettandone la memoria, si occupò di far ripristinare la sua lapide, affinché non venisse dimenticato dalla storia della magia.

L’eredità di Houdini.

Anche dopo la sua morte, il mito di Houdini non ha smesso di crescere. Il suo nome è diventato sinonimo di magia, mistero e sfida all’impossibile. Ancora oggi, molti maghi ed escapologi si ispirano alle sue imprese e cercano di riprodurre le sue fughe leggendarie.

Il suo impegno nello smascherare i falsi medium ha lasciato un segno indelebile nel mondo della razionalità e della scienza, dimostrando che la vera magia risiede nell’abilità, nell’ingegno e nella dedizione.

Se oggi la magia continua a incantare e sorprendere, lo dobbiamo anche a figure straordinarie come Harry Houdini, un uomo che ha trasformato la realtà in leggenda.

Ci vediamo al prossimo articolo.

Ciao

Alain