Blade Runner. Circoli magici domani

la magia nel cinema

Blade Runner. Circoli magici domani.

Non trovando pace nei miei pensieri, passo nottate a leggere, scrivere e pensare. Eppure non sembrerebbe (direbbe qualcuno).

Questo Aprile 2019 per me è un mese ed un anno importante. Festeggio le mie nozze d’argento con il mondo del professionismo in magia.

Ebbene si, sono passati ben 25 anni da quando un giovane Alain trovandosi in una fase di scelte, prese la difficile decisione di intraprendere una carriera artistica professionale a tempo pieno (full-time come dicono gli anglosassoni).

Da allora è passata moltissima acqua sotto i ponti e ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginare…(cit. Roy Batty). https://www.youtube.com/watch?v=Rvqm_1NhgR4

(Da cui il titolo dell’articolo Blade Runner. Circoli magici domani).

Molte cose sono cambiate nella nostra realtà. Prima la comunicazione era decisamente diversa, l’informazione idem, la formazione e la preparazione erano basate su metodi e concetti “diversi”.  

A scuola si studiava sui libri, si scriveva sui quaderni ed in classe la lavagna era di ardesia nera. Oggi si studia su pc e supporti ottici (CD DVD) si scrive sui tablet ed a scuola usano uno schermo piatto interattivo (LIM).  

le cose le chiediamo a siri e google e comunichiamo con migliaia di persone che magari nemmeno abbiamo mai incontrato le quali commentano la nostra vita privata che noi stessi condividiamo con sconosciuti sui social.

Facebook, Twitter, Instagram, tik tok e YouTube comandano le nostre tendenze, i nostri gusti, le nostre opinioni quelle dei nostri figli e del mondo che ci circonda.

Gli YouTuber, gli Influencer i tutorial, i motivatori. Sembra ben diverso questo futuro da quello di Blade Runner. Anche i cirocli magici sono ben diversi.

Non possiamo bloccare questa evoluzione (o involuzione) ma, potremmo sfruttarla a nostro vantaggio. Mai come oggi la comunicazione e l’informazione sono divenute immediate ed infinite.

Purtroppo piene di errori, di tuttologi esperti senza nessun titolo che invadono questo mondo virtuale di opinioni, suggerimenti, informazioni e giudizi/critiche.

Umberto Eco in un suo discorso durante la consegna di una laurea Honoris causa, ha espresso molto bene tale concetto https://www.youtube.com/watch?v=qkzw6vm865I  

Allo stesso tempo però, abbiamo tutto il resto. Informazioni corrette, attendibili, reali. Abbiamo modo di conoscere, sapere e vedere in un attimo.  

In qualche modo tutto questo  ha portato dei cambiamenti importanti allo stile di vita di ognuno di noi. Ovviamente anche al modo di percepire lo spettacolo l’intrattenimento e la prestigiazione.  

In passato si lavorava tramite agenzie ed impresari che facevano da filtro e da garante con i teatri, le strutture ed i clienti in generale.  La serietà dell’agenzia e degli artisti ai quali ci si affidava, era una garanzia per chi richiedeva prestazioni artistiche.

Regola d’oro: “non tratti tu con il cliente, ci pensa l’agenzia. tu pensi solo ad esibirti e non fornisci informazioni personali con le quali il cliente può contattarti privatamente”.

Oggi tutto questo è impossibile! Mentre stai ancora esibendoti, i presenti hanno già trovato e visto il tuo profilo sui social, il tuo sito e sanno più cose di te di tua madre. (In Blade Runner non si arrivava a questo).

Oltre all’immediata possibilità di contattarti attraverso uno dei 100.000 mezzi tipo Messenger, iMessage, mail, Instagram,whatsapp ecc…

Ma proprio per questo motivo, oggi quello che fa la differenza è la serietà e la preparazione professionale dell’artista.

L’agenzia non può più contare sul segreto del suo contatto e l’artista non può più contare sull’ignoranza dei “clienti”. In un click tutti possono visionare e valutare centinaia di alternative e proposte. Quindi bisogna per forza essere assolutamente i migliori, i più seri ed i più corretti.

Questa situazione si presenta in maniera dirompente anche in un altro contesto.

In passato l’unico modo di apprendere questa meravigliosa arte, era studiando e provando cose di cui era impossibile avere notizie. Nessuno sapeva a chi chiedere, nessuno poteva pensare di cercare in quanto tutto era segretissimo.

Gli stessi circoli magici erano segreti, sconosciuti e misteriosi. Tutto questo dava un alone di fascino e di mistero.

Gli appassionati, i professionisti e i cultori di prestigiazione, si riunivano in posti nascosti, locali, bar, ristoranti, alberghi, retrobottega, ecc… Condividevano le loro conoscenze, le loro esperienze, i loro esperimenti in una sorta di passaparola segretissimo.

Nei miei ricordi, ci sono i racconti di amici come Tony Binarelli, Silvan, Raul Cremona. Tanti altri del passato come Giampaolo Zelli, Lamberto Desideri, Gianpaolo Morelli i quali raccontavano di come andavano a vedere nei teatri e nei night club i professionisti che venivano a lavorare da noi.

Come cercavano in seguito di incontrarli per poter scambiare idee pareri e perché no anche giochi.

Lo stesso Arturo De Ascanio racconta di come da giovane appassionato di magia, andasse a vedere le performances di Fred Kaps quando si esibiva in Spagna nei night e nei congressi.

I più “intraprendenti” crearono vere e proprie associazioni che divennero in seguito il punto di ritrovo di tutti quanti.

Nacquero così i circoli magici. Un posto meraviglioso in cui tutti gli appassionati o quasi si riunivano più o meno regolarmente. L’unico scopo era condividere e mostrarsi effetti, tecniche, idee e soluzioni varie inerenti le meraviglie che si vedevano in teatro o (in tempi più recenti) in televisione.

Il club era ed è tutt’ora il ritrovo di appassionati e di studiosi di prestigiazione di ogni livello. Dai più esperti dotti e ricercatori, ai geni innovatori, ai performers ai semplici simpatizzanti di questa meravigliosa arte.

Ci si sedeva a parlare, ad ascoltare i “vecchi saggi maestri” a guardare cosa si mostravano tra loro, cercando di capire o carpire un dettaglio, un particolare, un piccolo segreto nella speranza di poterlo eseguire a nostra volta alla prima occasione possibile.

Questo creava e crea (in teoria) ancora oggi delle “gerarchie” non scritte. Si stabilisce l’importanza di ogni singolo soggetto (membro) presente all’interno del club.

Come in tutte le situazioni sociali del nostro mondo civile, anche nel circolo magico, avremo dei soci con competenze e conoscenze giustamente superiori a quelle di altri soci o componenti del gruppo.

Questo è dovuto ad una maggiore conoscenza, una più grande esperienza, una maggiore dedizione ed inclinazione allo studio. Inoltre all’approfondimento delle tecniche ecc… Anche perché queste persone essendo da più tempo nel mondo magico o semplicemente da più tempo a contatto con altri esperti e/o professionisti, hanno potuto acquisire maggiori informazioni sulle quali portare avanti i loro studi, le loro ricerche e la loro passione.

Naturalmente a seguire questi elementi portanti di “alto livello” avremo una parte di soci che, per motivi ed interessi diversi saranno semplicemente qualche passo indietro rispetto agli esperti.

In seguito avremo i giovani studiosi ed infine i giovanissimi (ultimi arrivati) appassionati, curiosi che cercano di assorbire come spugne tutto quello che vedono e sentono del mondo magico.

In funzione della presenza e l’affluenza di elementi portanti e trascinatori dei singoli circoli, avremo numeri maggiori o minori di appassionati e studiosi a vari livelli con una naturale propensione all’approfondimento dello studio stesso.

Detto in parole povere e forse un po’ crude e crudeli, se il circolo viene gestito in maniera saggia e culturalmente importante, avremo maggiore possibilità che i suoi soci siano tanti e di buon livello.

Inevitabilmente avremo anche semplici curiosi occasionali (meteore).

In genere a seconda dell’ambiente e dell’unione che si crea all’interno dei club, (per selezione naturale) lasceranno presto il loro posto a chi dimostra interesse, rispetto e serietà verso la prestigiazione.

Questa dovrebbe essere l’essenza vera del circolo magico.

Un punto di ritrovo per persone unite da una stessa meravigliosa passione, con la voglia di condividere, apprendere e confrontarsi. Intellettualmente, praticamente, nell’esecuzione di effetti (giochi di prestigio) o veri e propri atti teatrali, o anche solo su temi storici e culturali del panorama magico.

Oggi però il circolo magico “old style” così come l’ho descritto, deve fare i conti con una realtà che ha minato le basi su cui in passato si fondava. L’era “blade Runner. Circoli magici domani”.

I giovani appassionati, i curiosi, i potenziali studiosi che forse domani diverranno affermati professionisti o magari semplici amatori di qualsiasi livello (perché in fondo la via del professionismo non è necessariamente il punto di arrivo obbligatorio) non hanno più bisogno del club magico per scoprire i segreti, le tecniche, i metodi e le sottigliezze che rendono la magia così affascinante e meravigliosamente stupefacente.

Oggi è sufficiente google, YouTube, Instagram, e qualche amico o conoscente che conosce qualcosa on line. Ora, come in realtà anche in passato, non è più il segreto a fare la differenza, bensì la capacità dell’esecutore, dell’artista, del performer, di mostrare e rendere “magico” l’effetto esistente o appena creato.

Ma questo cosa ha portato o meglio, cosa sta portando? Una profonda spaccatura tra una vecchia generazione (come succede da millenni) fatta di persone con una visione corretta (ovviamente mi riferisco ai professionisti ed agli studiosi puri) dello studio e della preparazione all’arte magica.  Contro una nuova generazione fatta di giovani intraprendenti che innamorati di un arte o anche semplicemente attratti dal suo fascino, tendono a bruciare le tappe necessarie alla corretta formazione. (il Blade Runner dei circoli magici).

Il problema è, che se in passato era possibile regolare e trattenere questa foga, oggi questo non è possibile. Se prima al curioso si poteva dire:”non te lo spiego fin quando non hai capito quest’altra cosa”, oggi il giovane dirà:”chi se ne frega! lo trovo altrove in un attimo”.

Questo purtroppo ha creato scissioni, rotture, spaccature che fanno male alla nostra arte. Inutile nascondersi dietro un dito o dietro un vecchio segreto ormai morto e sepolto dall’era moderna.

La magia ha bisogno di nuova linfa, di nuove idee di nuovi talenti.

Questi nuovi talenti arrivano dal mondo digitale, dalla velocità a cui gira il mondo oggi, dal web. Non dimentichiamo che da sempre il prestigiatore è stato prima di tutto un precursore, un innovatore, un conoscitore di cose moderne ancora ignote al resto della massa.

I giovani di oggi ormai studiano ed apprendono in modo diverso da noi. Questo però non vuol necessariamente dire che sia sbagliato (almeno non sempre a prescindere).

Il web offre loro tutto in un attimo. Il bene ed il male, le cose giuste e le cose sbagliate. Loro, vista la  poca esperienza non hanno la capacità di “scremare” le informazioni. Non sono in grado di distinguere le cose fatte bene da quelle fatte male. In aggiunta a questo, esistono una serie infinita di “malati di protagonismo”.

Gli stessi che prima frequentavano il club e dopo poco andavano via allontanati dal loro stesso ego dalla loro ignoranza e dalla loro presunzione, oggi si ritrovano liberi di “contaminare e contagiare” senza nessun freno, chiunque li guardi e li segua.

A sostegno di questo si aggiunge la nuova tendenza al protagonismo mediatico. Lo youtuber, l’influencer. Il personaggio virtuale al quale non è richiesta una specifica abilità o competenza in un campo ben preciso, ma solo la capacità di essere un bravo comunicatore attraverso il canale mediatico.

Questi personaggi esistenti in ogni settore, non sempre sono veri esperti di magia, cucina, moda o fitness ecc…

Hanno solo (e questo è un pregio) una innata capacità comunicativa. L’equivalente dell’imbonitore del passato che vendeva pozioni miracolose nelle piazze, il venditore di enciclopedie che bussava alla porta di casa tanti anni fa ecc…

Oggi persone con queste qualità hanno trovato una loro via ed invaso il mondo mediatico delle loro informazioni universali.

Il loro scopo non è migliorare le cose, la qualità della cucina, del fisico o della magia. Hanno come obiettivo unico il raggiungere notorietà e fama al fine di aumentare il loro “fatturato” derivante da altre situazioni (sponsor, pubblicità, ecc…).

Nel caso specifico della magia si tratta di persone che fanno pochi danni in quanto si limitano a mostrare qualche cosuccia tanto per esser notati e visibili nel mondo mediatico. Lungi da loro la capacità di esibirsi seriamente in contesti dove sarebbe richiesta una reale competenza e professionalità.

I professionisti del settore possono star tranquilli e non temere di perdere il loro lavoro.

In ogni caso questa loro presenza, influisce anche sul futuro dei club magici così come li conosciamo e ricordiamo.

Perché? Il club è sempre stato l’accentratore ed il contenitore nel quale si potevano trovare le informazioni e le conoscenze inerenti argomenti poco noti.

Ma oggi? Tutto questo non è più necessario ai nuovi interessati… Non hanno più bisogno del club per sapere… Allora per quale motivo dovrebbero andare ancora in un circolo, pagare una quota ed incontrare persone che spesso ne sanno meno del novello YouTuber?

I circoli oggi soffrono inevitabilmente di questa malattia autoimmune.

Invece di pensare a come ricreare il “gruppo” a come interessare i soci vecchi e i potenziali nuovi, preferiscono condannare i nuovi potenziali appassionati (solo perché “moderni”) ed allontanarli dalla possibilità di crescere, evolvere e perché no, migliorare la loro formazione culturale. Con il conseguente rischio di ritrovarsi senza nuovi soci ed assistere alla morte “biologica” del vecchio gruppo ormai decimato dal tempo e dagli impegni della vita.

In questa nuova era “digitale” abbiamo visto che esiste il male (inteso come esubero di pressappochismo ed approssimazione) ed il bene (un infinita fonte di materiale nuovo e vecchio facilmente raggiungibile e visionabile).

I giovani proprio in quanto tali, non hanno l’esperienza e la conoscenza adatta a “scremare” tutte queste informazioni.

Non sanno (quasi mai) scindere le cose giuste da quelle sbagliate, non sanno riconoscere il lavoro ben fatto da quello approssimato. Soprattutto, non conoscono il passato che conoscono i “vecchi”! i nomi dei grandi del passato.

Mentre a scuola si parla e si studia Dante Alighieri Michelangelo Buonarroti e Napoleone Bonaparte perché fa parte della cultura italiana e della storia, non si insegna certo a leggere e studiare Bartolomeo Bosco, Pinetti, Tony Slydini, Dai Vernon Arturo De Ascanio John Ramsay o Max Malini.

Quello è compito del club. Dei vecchi soci, quelli dotti esperti, dei professionisti e degli studiosi disposti a condividere questo sapere, con i giovani infuocati di magia.

Oggi il circolo magico deve diventare il ponte magico. La vecchia cultura magica senza la quale non si può capire conoscere ed apprezzare l’arte magica, contro la nuova ondata di modernità che permette di ottenere tutte le informazioni del mondo in pochi minuti.

Io ritengo che sia doveroso da parte di noi della “vecchia generazione” spiegare ai giovani cosa è giusto cercare, leggere, vedere, all’interno di questo mondo digitale.

Invece di dire:”non te lo dico” dovremmo dire:”ti mostro un altra cosa da vedere per capire meglio il senso”. Parlare loro dei grandi del passato e del presente, spiegare loro l’origine vera delle tecniche e dei concetti teorici su cui si fonda la nostra arte. quindi suggerire loro cosa cercare nel contenitore.

Un po’ come il vecchio meccanico che dice al nipotino:”cerca in quella scatola di latta sotto la scrivania e troverai una vecchia pinza chiamata pappagallo che ti servirà per smontare meglio questo bullone arrugginito…”

Noi abbiamo la conoscenza del passato, abbiamo il dovere di insegnare ai giovani come lo faremmo con i nostri figli quali sono i giusti sentieri da percorrere se si vogliono raggiungere certi traguardi e certe soddisfazioni.

Noi abbiamo il dovere di insegnare loro il rispetto per gli sforzi che altri hanno fatto prima di noi. Poi in base a come avremo spiegato tutto ciò, forse avremo la soddisfazione di vedere alcuni di loro (non tutti) crescere, evolvere e spiccare il volo verso questa magica passione.

Newton disse:”se ho visto più lontano è perché stavo sulle spalle dei giganti”. In quest’era moderna, noi vecchi (simbolicamente) del club magico dovremmo prenderci il ruolo di poggiare i giovani (nani) sulle spalle affinché possano vedere più lontano.

Questo secondo me oggi è Blade Runner, il futuro dei circoli magici. Un punto di congiunzione tra il vecchio ed il nuovo, un luogo in cui i giovani possano scoprire quali sono le vere origini e possano cercare di approfondire dal vivo quello che non possono avere dal telefonino.

L’ambiente in cui persone vive reali e competenti possano dare i consigli che uno schermo non può dare. I nomi dei maestri, delle tecniche, della storia e della cultura magica nostra e di quella internazionale.

Titoli di libri da leggere in italiano e in altre lingue. Oggi il club magico deve condividere, aiutare, insegnare, magari avvalendosi delle stesse potenzialità multimediali di cui dispongono tutti gli altri settori.

Insomma una scuola a tutti gli effetti da cui si possa attingere e comprendere meglio di quanto non si possa fare attraverso lo schermo e la tastiera del computer.

Io ormai da anni abbraccio questa teoria. Prova di ciò, ho pubblicato un testo in cui spiego tutte le mie teorie (quasi tutte) sulla mia prestigiazione.

Propongo conferenze, seminari, workshop e lezioni con i giovani e i meno giovani in tutto il mondo, e sono sempre disponibile con chiunque dimostri di avere un vero sano interesse per quest’arte.

Negli anni ho avuto soddisfazioni professionali sia dal mondo degli addetti ai lavori che dal mondo esterno. Ho preparato giovani appassionati i quali hanno raggiunto traguardi in campo magico e sono sempre stato a disposizione di tutti i circoli che hanno chiesto il mio parere e la mia collaborazione. Ho scritto articoli per riviste in diversi paesi del mondo e continuerò a farlo fin quando la magia sarà nel mio cuore. Con il rispetto e la stima che devo a questa arte che tanto mi ha dato. Penso sia il mio giusto contributo in cambio di 25 anni di amore per un’arte.

Ci vediamo al prossimo articolo

Alain

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