La scelta del mago
Strano titolo che sembra far pensare ad una tecnica da prestigiatore. La scelta del mago.
In realtà faccio riferimento al momento in cui spinto da interesse, desiderio o necessità, decido di contattare un prestigiatore per un evento.
La figura del prestigiatore, del mago, dell’illusionista, del mentalista, ha da sempre un suo fascino misterioso ed invitante.
Il punto è, come faccio a scegliere? Su cosa baso la scelta del mago? Prima di tutto dovremo capire se stiamo pensando di “andare a vedere” uno spettacolo, oppure se abbiamo motivo di ingaggiare tale tipo di spettacolo.
Ovviamente nell’ipotesi dell’andare a vedere, sembra semplice scegliere, basta fidarsi del proprio gusto, passione o curiosità ed in seguito decidere.
Qui la scelta del mago sarà semplice.
Ma, se stiamo valutando di ingaggiare un mago, le cose cambiano un pochino.
La magia si divide in varie branche che a loro volta hanno una loro collocazione artistica, commerciale e professionale.
Facciamo un rapido giro per capire al meglio alcune differenze che innescano talvolta dubbi e/o fraintendimenti.
Un mago, un prestigiatore, un illusionista, un mentalista.
Stiamo parlando sempre della stessa figura artistica. Nessuna di queste è superiore alle altre.
Gli illusionisti non sono una categoria superiore, sono semplicemente specializzati in un settore diverso della stessa arte.
Per fare un paragone più “ordinario” possiamo dire che i medici sono tutti uguali alla base, poi abbiamo ortopedici, oculisti, ginecologi ecc… nessun medico è più bravo di un altro.
Semmai è specializzato in una materia più che in un altra. Giustamente se volessimo dare una scala di valori, un medico con 4 specializzazioni, sicuramente avrà studiato più di uno con la sola laurea in medicina generale.
In magia come in musica, in ingegneria o qualsiasi altro campo professionale, vige la stessa regola.
Per chiarezza e per catalogare le cose in modo che sia più semplice comprendere, iniziamo a dividere la magia in due macro categorie.
Magia da vicino e magia “da lontano”.
Per lontano intendiamo il palcoscenico di un teatro, la televisione e cose del genere. Quando diciamo “da vicino” intendiamo a breve distanza dal pubblico e probabilmente con partecipazione diretta.
Nella magia da vicino, avremo il Close Up (micromagia), il mentalismo, la cartomagia, la magia da salone, la magia comica e la magia per bambini.
Invece la magia da lontano, ha la manipolazione, la magia generale, il mentalismo, le grandi illusioni, l’escapologia, la magia comica e la magia per bambini.
Si può notare che alcune “categorie” si posso sovrapporre o interscambiare.
Questo si deve al fatto che tali settori, possono essere eseguiti e mostrati sia in contesti ravvicinati che a distanza.
Dipende dall’artista e dal suo modo di porsi.
In altri casi come per le grandi illusioni è quasi impossibile portarle a breve distanza.
Ma cosa sono tutte queste categorie?
Vediamole insieme.
Vengono considerate grandi illusioni quelle con macchinari e scatole varie.
Levitazioni, trasposizioni e sezionamenti vari. Sparizioni di palazzi, aerei, navi.
Per semplificare diremo che si tratta della magia stile David Copperfield, Dough Henning, Sigfried and Roy e simili. Il nostro Silvan ha sicuramente mostrato grandi capacità in Italia in questo settore nel suo splendore televisivo.
Questo tipo di magia necessita di spazi ampi e specifiche condizioni tecniche.
In genere si propone in teatri, tv o grandi spazi.
Uno spettacolo di grandi illusioni può durare anche 2h ed essere l’attrazione del teatro.
In questo caso, la scelta del mago sarà inerente allo spazio disponibile ed alla necessità dell’evento.
La manipolazione invece viene considerata tra le più impegnative tecnicamente.
La massima espressione del prestigiatore. La capacità di creare l’illusione della magia utilizzando solo la tecnica manipolatoria pura.
Il manipolatore si esibisce in palcoscenico facendo apparire, sparire e trasformare oggetti come carte, monete, palline, sigarette, foulards ecc…
Tra i massimi esponenti di questo settore avremo:
dal passato, Robert Houdin, Hofzinser e Bartolomeo Bosco. (Leggi biografie nella sezione storia della magia).
Oggi, Silvan, Hector Mancha, Richard Cardini, la bravissima Juliana Chen e molti altri.
Anche questa sezione non è idonea a spazi ristretti.
Il manipolatore ha problemi di angoli, di visuale, di posizione e le sue prestazioni hanno in genere una breve durata. Non più di 7-10 minuti.
Saranno quindi idonei a locali con palco, pista o similia ed inseriti in contesti di “varietà” o gala con artisti diversi
La magia generale è quella che in realtà viene vista e riconosciuta di più. Apparizione di tortore, corde, foulards, candele, oggetti vari che si trasformano nelle mani del mago classico. Il nostro Silvan nazionale eccelle anche in questa categoria. Ma ricorderemo anche Ricardo Fantasio, Alberto Sitta,
Fred Kaps, Giampaolo Zelli, ed altri ancora.
Questa branca inizia ad offrire un pochino più di scelta. Adatta sia al teatro che al salone, si presta (se eseguita da un professionista) a diverse situazioni. Si possono alternare numeri musicali a performances parlate. Avremo diverse possibili soluzioni per esprimerla. Anche in questo caso però, in genere la durata sarà limitata a 12-15 a volte 20 minuti di numero.
Andando avanti abbiamo il mentalismo. Branca della prestigiazione che mostra poteri paranormali di natura mentale.
Telepatia, telecinesi, chiaroveggenza ecc… (leggi articolo qui).
Storicamente parlando, i primi esempi di “mentalismo”, possiamo vederli già negli spettacoli di Houdin e Hofzinser. In seguito le sorelle Fox ed i fratelli Davenport creeranno precedenti più definiti sull’argomento paranormale e spiritismo.
Oggi tra i massimi esponenti abbiamo avuto ed abbiamo: Kreskin, Dunninger, Corinda, il nostro Tony Binarelli ed Uri Geller. Poi ancora Derren Brown, Marc Salem, ed il bravissimo Francesco Tesei.
Il mentalismo si presta sia a performances brevi che a spettacoli interi di lunga durata. È possibile presentarlo sia in teatro che in spazi ristretti come saloni e salotti privati. Anche qui la scelta del mago è fondamentale.
Tutto dipende dalla competenza dell’artista. Non è un tipo di spettacolo adatto ai bambini.
Escapologia. Sembra una malattia rara. Si tratta della branca della magia nella quale si dimostra l’abilità di “evadere” da qualsiasi tipo di costrizione.
Manette, catene, lucchetti, corde, camicie di forza.
Chi ha reso popolare oltre ogni limite questa disciplina è senz’altro Harry Houdini all’inizio del XX° secolo.
Seguiranno poi altri artisti come Hans Moretti, James Randi ed i nostri Marco Berry ed Andrew Basso. Sicuramente molto d’effetto in quanto spesso la performance viene eseguita mettendo a rischio la propria incolumità fisica.
In genere si tratta di numeri di breve durata, spesso vere e proprie corse contro il tempo.
La magia comica, racchiude in se un po’ di tutto il resto.
Come dice giustamente il termine, lo scopo principale e creare ilarità e comicità. In questo caso la magia diventa un contorno ad un personaggio che di suo sarà comico.
Adatta sia al teatro che alla corta distanza, può divertire sia adulti che bambini. Un professionista serio sarà in grado di presentare anche spettacoli di una durata interessante quali “one man show”. Tra i più noti esponenti del settore avremo Ali Bongo, Terry Hebert, Scott Nelson, Johnny Lonn ed il mimo magico Mac Ronay.
Qui la scelta del mago non sarà di natura “tecnica” ma sul personaggio.
La sezione bambini, si riserva di rivolgersi ad un pubblico di fanciulli e crea quindi spettacoli e storie di impostazione fiabesca e comunque molto magica. Facilmente avremo a che fare più a degli intrattenitori, animatori che mostrano un po’ di magia che non a veri e propri performer magici.
Un mago per bambini può tranquillamente avere spettacoli lunga durata adatti ad ogni tipo di evento.
Tra i più noti troveremo: Trewor Lewis, J.B. Bobo, David Ginn, Silly Billy e Yozo Bozo. I nostri Federico Ruffoni, Maga Gaia Germani ed il bravissimo mago Alvi.
Andiamo a vedere meglio la magia da “vicino” e vediamo come operare la scelta del mago.
Si parla di close up o micromagia quando lavoriamo a distanza ridotta.
Artisti che trasformano un tavolo in piccolo palcoscenico.
Due opzioni possibili.
La prima definita Close Up formale, prevede un tavolo ed il pubblico raggruppato di fronte o intorno in modo da vedere e partecipare attivamente. Situazione tipica come la Close Up gallery al Magic Caste di Hollywood.
Altra soluzione è quella del Close Up itinerante (table hopping) dove il performer lavora spesso in piedi o tra i tavoli durante un evento privato o aziendale.
È sicuramente la forma di spettacolo più versatile e pratica. Ora la scelta del mago verte sul capacità di relazionarsi con gli ospiti.
In questo caso sarà il mago ad andare dal suo pubblico.
Diviso i piccoli gruppi o tavoli a seconda della circostanza prevista dall’evento.
Tra i più noti artisti di questa categoria avremo J. N. Hofzinser, Max Malini, Tony Slydini, ed il nostro Aurelio Paviato.
Alcuni prestigiatori, possono essere specializzati nella cartomagia che a sua volta ha le stesse regole del Close Up.
Corta distanza e tavolo (non sempre indispensabile). Ovviamente la cartomagia (lo dice la parola stessa) è un pochino monotematica in quanto si utilizza solo il mazzo di carte.
Ciononostante si possono vedere interi spettacoli in questo stile con un grande potere di intrattenimento.
In passato Ricky Jay a Broadway proponeva il suo “Ricky Jay and his 52 Assistants”, intrattenendo un teatro per oltre un ora di show.
Oggi anche Denis Behr in Germania e Yann Frisch in Francia ed in giro per il mondo propongono una cosa simile.
Inoltre prestandosi le carte anche a dimostrazioni di gioco d’azzardo, ecco che avremo anche artisti specializzati in questa difficile disciplina.
Il fascino del “gambling”, I bari.
Tra i più importanti del settore abbiamo Darwin Ortiz, Martin Nash, Steve Forte, David Malek ed il nostro Gianfranco Preverino che da anni porta il suo “il baro in scena”.
Uno spettacolo teatrale unico nel suo genere dove lui con grande maestria intrattiene il pubblico con effetti, racconti, aneddoti e dimostrazioni di gioco.
Ora che abbiamo dato uno sguardo al mondo dei prestigiatori e della magia, vediamo come usufruirne.
Quando si decide di scegliere lo spettacolo di un prestigiatore, intanto dovremmo aver valutato in base alle indicazioni sopra citate quale sarà la scelta migliore del mago da interpellare.
In base al tipo di evento ed allo spazio a disposizione faremo le dovute scelte.
In genere professionisti seri sono in grado di proporre diverse alternative e diverse soluzioni.
Dotati di impianti audio e luci qualora servissero possono adattarsi a molte opzioni.
Naturalmente parliamo di esperti del settore e non di “amatori, dilettanti, pseudo professionisti”.
Ma come facciamo a capire il livello di qualità di un prestigiatore?
Purtroppo per molte persone il primo parametro è semplicemente “non ho capito come fa quindi è bravo”. Ahimè non è il modo giusto di valutare.
Il mondo è pieno di millantatori e pseudo esperti, essendo il settore coperto e protetto da “segreti”, spesso la gente non è in grado di riconoscere il vero valore (artistico ed economico) dell’artista.
Prendiamo in esame alcuni dettagli. Il materiale di un professionista costa migliaia di euro, microfoni, casse, mixer, luci. Le grandi illusioni di un professionista costano ognuna dai 7.000€ in su fino anche a 20-30.000, più il trasporto del materiale, i tecnici, gli assistenti di scena e fuori scena. La preparazione e lo studio di un professionista richiede anni ed anni esattamente come per un medico o un avvocato o un ingegnere. Non si diventa prestigiatori in pochi mesi o anni. Si studia teatro, magia giocoleria ed arti annesse.
Non si è bravi solo perché si è partecipato ad un programma televisivo una volta. Un professionista vero avrà lavorato in molti contesti, avrà un curriculum scritto e dettagliato. Non un numero di follower sui social. Quella è un altra cosa!
Vi fidereste a farvi operare da un chirurgo dilettante? Lascereste che un appassionato di odontoiatria vi curi un dente? Il principio è lo stesso. Come in tutte le cose, il risparmio non è mai veramente guadagno. Un artista improvvisato, con poca esperienza, rischia di rovinare l’evento a cui tenete o che rappresentate.
Chiedere di lavorare in condizioni impossibili rischia di compromettere il risultato finale. La magia ha bisogno di essere vista e seguita, non è piano bar di sottofondo o il Cabarettista che dice battute.
Se posso suggerire qualcosa a favore della mia categoria, non fermatevi alla prima offerta. Non fidatevi delle apparenze, chiedete dettagli, confrontate le risposte e verificatele. Oggi è semplice da fare. Un professionista serio avrà diverse situazioni di lavoro nel suo curriculum. Avrà viaggiato, si sarà esibito in diversi contesti, avrà materiale promozionale serio. Non la foto fatta in casa e sistemata con photoshop. Non la moglie come assistente ed il coniglio imbalsamato.
Insomma basta poco per capire e scegliere al meglio.
Ricordate che un lavoro ben fatto verrà ricordato da tutti con piacere e soddisfazione. In fondo è quello che ognuno di noi desidera nel momento in cui offre ai suoi clienti o amici e parenti uno spettacolo.
Qualora voleste maggiori informazioni anche sul mio tipo di spettacolo non esitate a cercare tra le pagine del sito ed a contattarmi.
Ci vediamo al prossimo articolo
Alain